Chi sono

Guido Paradisi fotografo di matrimonio PratolaMi chiamo Guido e come molti altri fotografi ho ereditato l’attività di fotografo da mio padre.

Hai presente quando giocavi con le bambole? Beh, io a quell’età avevo già cominciato a fare da aiutante fotografo a mio papà e ad andare con lui quando c’era da andare a fotografare ai matrimoni. Il classico garzone che correva a destra e manca – mentre pian pianino imparava un mestiere.

Era la curiosità del bambino che mi portò a capire che gli sposi a cui scattavamo le foto del matrimonio dopo diventavano come amici. Vivere insieme il giorno del loro matrimonio creava un legame che era difficile da sciogliere dopo.

Ma mi fu presto chiaro che c’erano due problemi che nessuno risolveva per gli sposi.

Problema n. 1. Quel giorno era talmente speciale ed emozionante per gli sposi che non ci capivano molto di quello che accadeva. Questo significava che spesso si trovavano in difficoltà perché magari non avevano previsto una determinata svolta della situazione oppure un problema arrivato all’improvviso.

La lunga esperienza di mio padre diventò presto la mia e al ritorno dal militare mi fu chiaro che il mondo del matrimonio ormai era diventato talmente casa mia che non avevo scampo…dovevo proseguire raccontando le storie e le emozioni delle coppie con cui venivo in contatto.

In testa avevo comunque sempre il pensiero di tutte quelle problematiche che gli sposi andavano affrontando il giorno delle nozze. Per me, giovanotto con la testa sulle spalle, era naturale cercare di aiutare dove potevo – ma nel sentire raccontare i colleghi non c’era nessuno di loro che faceva la stessa cosa. Tutti gli altri si limitavano a scattare fotografie mentre io e mio padre fungevamo da consiglieri per gli sposi. E quando inevitabilmente arrivavano quegli imprevisti che loro non sapevano come gestire, ma che noi avevamo già visto e vissuto con altre coppie, sapevamo esattamente come aiutarli.

Perché tu e il tuo lui dovete essere liberi di emozionarvi e non dovete preoccuparvi di nulla. In assenza di un’organizzatrice ufficiale è compito mio fare in modo che la vostra giornata scorra con tranquillità per voi due.

Problema n. 2. I nostri “colleghi” avevano il brutto vizio di “rapire” gli sposi per ore durante la giornata del matrimonio, per fare le foto di coppia. Così gli sposi non avevano nessuna possibilità di godersi la festa insieme ai loro invitati ma dovevano stare al comando del fotografo.

SBAGLIATO! Tu e la tua dolce metà dovete essere liberi di festeggiare insieme alle persone a voi care e non essere ostaggi del fotografo che avete ingaggiato. E’ proprio brutto vedere sposi che non riescono a godersi il proprio giorno più felice…

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Sono passati più di trent’anni dalla prima volta in cui mi fu affidata la macchina fotografica e più di venti da quando fotografo per professione. Ho creato un modo di lavorare che elimina i problemi appena menzionati – perché voglio che tu sia libera di goderti tutte le tue emozioni senza costrizioni spaventose e forzature innaturali.

In più posso tranquillamente dire che le paure, i desideri, i sogni e le problematiche che affrontavano le spose dell’inizio della mia carriera sono le stesse di allora. Quindi:

  • Se hai paura di non essere fotogenica ma vorresti comunque apparire al tuo meglio sulle foto delle tue nozze
  • Se non vuoi pensare a “vari ed eventuali” ma ti vuoi godere i momenti e le emozioni quando arrivano
  • Se vuoi evitare di essere rapita per ore dopo la cerimonia

fa’ una bella cosa: Contattami oppure controlla le testimonianze che altre persone hanno lasciato dopo avermi avuto al loro fianco.

Ti aspetto. Semplicemente,

Guido